Il gelato che produciamo è artigianale ora come tanti anni fa: la differenza è solo nelle apparecchiature più evolute a tutto vantaggio del gelato.
Tra i cosiddetti gelati da passeggio il più famoso è forse il gelato a banana a forma di frutto ricoperto di cioccolato e messo su di uno stecco.
Per il gelato e i semifreddi al caffè usiamo il caffè della macchina espresso proveniente da miscele di primissima scelta e qualità.
Centinaia di varietà di torte. In estate alla frutta con fragoline di bosco, albicocche e frutta fresca. In autunno amarene, castagne e marroni
Le piccole ghiottonerie fatte di gusti naturali e genuini, le creme sono una equilibrata combinazione di latte, uova, zucchero e panna
I nostri famosi spumoni sono fatti di creme pastorizzate ed omogeneizzate col risultato di un gelato "cremoso" dalla struttura finissima
La gelateria della Scimmia nasce a Taranto nel lontano 1922 dalla fertile mente di Michele Monacelli, quando all’epoca il freddo veniva prodotto con ghiaccio e sale. Il nome venne creato dallo stesso Michele, il quale in casa propria aveva una scimmia golosa di gelato. Si trasferì e apri la gelateria a Napoli nel 1933 e da allora la sede è stata, ed è, sempre in Piazza Carità, divenendo ben presto il punto di riferimento del settore della gelateria a Napoli e su tutto il territorio nazionale. Gli eredi di Michele hanno proseguito nella produzione di Gelato Artigianale con il principio della qualità prima di tutto, fedeli alla tradizione.
Le creme sono un giusto equilibrio di latte, uova, zucchero e panna; le paste del gelato sono produzione propria; per il gelato al caffè ed il semifreddo viene usato caffè di primissima scelta, così come per i gelati di frutta viene utilizzata solo frutta di stagione. Le ricette sono tutte tradizionali, oggi con il modificarsi dei gusti e delle esigenze dietetiche sono state ridotte le percentuali di zuccheri e creati gelati senza zuccheri aggiunti per diabetici e per celiaci.
Oggi XXI secolo la tradizione continua ininterrottamente con la gelateria del nipote Marco in Piazza Carità